lunedì 23 giugno 2008

.... ANCORA DALL'ITALIA......

dnaiele è anche lui un amico del Forum sull Dislessia e come sempre molto agguerrito ha scritto una lettera ai nostri politici, per fare un po' di rumore, insomma per farci sentire, vi copio e incollo le sue parole:


Abbandono scolastico e Disturbi Specifici dell'Apprendimento.

Egregi Senatori della Repubblica Italiana, Egregi Onorevoli, Egregi Ministri, Egregi Addetti ai Lavori Pubblici

Ora che le vacanze estive sono arrivate per la maggior parte degli studenti vorrei sottoporvi alcune riflessioni riguardo un tema particolare e importante. Mi chiamo Daniele Zanoni e collaboro ormai da qualche anno con l'Associazione Italiana Dislessia come volontario in qualità di dislessico adulto ora del tutto "parificato", parola non esteticamente simpatica, ma che serve a significare che i miei ora non sono più problemi. Prima di tutto vorrei ringraziarvi per l'iniziativa di tradurre in mp3 la tradizionale newsletter che consentirà anche ai dislessici di essere seguire queste importanti notizie in modo meno faticoso.
Vi scrivo a mio nome per sottoporVi un problema di grave violazione di diritti verso i bambini e i ragazzi interessati da Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA: dislessia, discalculia, disgrafia,...) Questa discriminazione non ha colore politico, ma solo la faccia di chi, ogni giorno, subisce grossi soprusi. Nelle nostre scuole viene bellamente violato il diritto all'istruzione, ma ancora più grave, dato che la salute è definita dall'OMS come stato di benessere psicofisico, viene violato proprio il diritto alla salute semplicemente perché il problema è ignorato per scarsa informazione e formazione specifica.
Parlo per esperienza diretta: la mia storia passa proprio per delle violazioni piuttosto gravi che ho dovuto subire specialmente, per non dire solo, a scuola. Circa 20 anni fa i miei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia, distrografia...), furono scambiati per caratteristiche che hanno le stesse prime lettere, ma significato completamente differente: Distratto Svogliato e Asino. Le uniche cose legate alla mia storia che vorrei portare alla vostra attenzione sono le mie due bocciature alle scuole medie superiori, la scarsa fiducia che gli insegnanti e, conseguentemente, il gruppo dei pari, avevano nei miei confronti, e le mie conseguenti crisi di identità.
Ora, a distanza di molto tempo, posso addirittura fregiare il mio nome con il titolo di Dottore in Fisica. C'è voluta una buona dose di fortuna, soprattutto nell'incontrare le persone giuste che conoscevano e sapevano trattare il problema, e un durissimo e lunghissimo lavoro, svolto tutto privatamente, che mi ha permesso di arrivare a padroneggiare autonomamente, ma anche ora non senza alcune difficoltà, lettura e scrittura e conti, comunque all’età di circa vent’anni.
Il mio percorso mi ha fatto capire che la mia intelligenza (ora sono associato al Mensa -Associazione caratterizzata dall'alto quoziente intellettivo, 98° percentile, degli associati, http://www.mensa.it-), non era sufficiente a dimostrare quanto in realtà valessi. La mia stessa storia fa riflettere sul fatto che l'istituzione scolastica abbia compiuto molti errori su di me. Io, comunque, non mi sento assolutamente di incolpare la buona volontà o l'incuria degli insegnanti che ho incontrato, quanto, piuttosto, la loro ignoranza nel trattare soggetti con questo tipo di problematiche.
Tutti noi che, quotidianamente conviviamo accanto a problematiche di questo genere, comprendiamo che il Vostro lavoro è durissimo e che svolgete le Vostre mansioni con grande carica umana e con grande senso di responsabilità e di dovere, comprendiamo anche che i vostri impegni sono davvero tantissimi e che "ereditate" una situazione difficilmente gestibile. Ma allo stesso modo vediamo molto chiaramente i problemi che ci affliggono e che affliggono tutte le persone con questo genere di disturbi, e mai vorremmo colpevolizzare la categoria degli insegnanti già molto bistrattata.
Dietro alla sigla DSA si celano problemi nell'automatizzazione della transcodifica da e verso testo scritto sia alfabetico che numerico, che in soldoni significa che un dislessico fatica molto di più di una persona normolettrice/normoscrittrice ad imparare a leggere, scrivere e/o far di conto, pur avendo un intelligenza nella norma o addirittura superiore. Un dislessico, essendo dotato di normali capacità cognitive, intellettive e sociali, si rende perfettamente conto di quanto quelle in cui è carente siano operazioni semplici per le altre persone e, se non adeguatamente seguito, spesso cade in depressione o manifesta ansia e/o tensione nervosa. Il problema esce con tutta la sua prepotenza sui banchi di scuola al primo impatto con il testo scritto, impatto che ancora oggi in Italia risulta inadeguato per una persona con problemi di DSA (e probabilmente non solo a questi ragazzi, dato l'alto grado di insufficienze). Un dislessico impara altrettanto bene di un normolettore, ma lo deve fare seguendo strade diverse, perché fatica molto a passare dal testo scritto. Questo comporta immense difficoltà specialmente nel mondo d'oggi in cui l’interpretazione delle successioni di simboli chiamati lettere è diventato di importanza che ha una priorità assoluta.
Tengo a precisare che le strade "diverse" per insegnare sono congeniali anche ad un normolettore e aiuterebbero davvero tutti nell'apprendimento.
In pratica si tratta di adattare i metodi e le metodologie di insegnamento focalizzando l'attenzione sull'insegnamento del miglior modo di apprendere privilegiandolo alla mera nozionistica. Io stesso ho dovuto imparare metodi di schematizzazione, metodi di memorizzazione, metodi di analisi del testo,... sono metodi che non sono novità strampalate, ma sono stati creati per semplificare il lavoro di sintesi e permettere di concentrarsi sul cuore dei problemi e dei concetti.
Troppo spesso, ancora oggi, un dislessico vede negato il suo diritto all'istruzione, il che comporta inevitabilmente la violazione di molti altri diritti, poiché può succedere che egli non sia mai in grado di leggere e/o di scrivere in modo corretto. Un esempio banale: un dislessico, pur essendo perfettamente in grado di guidare e di riconoscere perfettamente tutti i segnali stradali, può non essere in grado di eseguire i quiz della patente nei tempi stabiliti, quindi, per la legge non potrà mai spostarsi guidando tale mezzo di trasporto, allo stesso modo può non essere in grado di conseguire un esame per ottenere la licenza di vendita pur essendo perfettamente in grado di gestire un negozio. Questo ha inevitabili conseguenze sulla salute psicologica della persona in questione.
Vi ricordo che l'Italia è tristemente fanalino di coda europeo riguardo la questione DSA.
Vi ho scritto perché vorrei che le angherie che ho dovuto sopportare io non debbano più essere sopportate da nessun altro, ma purtroppo, vedo che in quasi vent'anni troppo poco è cambiato, pertanto, Vi chiedo un occhio di riguardo su un problema che riguarda un inconsapevole 3-5% della popolazione italiana (che sono almeno 1,5 milioni di persone, per citare i dati della Consensus Conference) senza contare gli stranieri europei ed extracomunitari. E se la statistica non mi inganna e se il Senato della Repubblica Italiana è un campione eterogeneo di cittadini italiani, nonostante la "scrematura" di una società che pare costruita assolutamente contro ai dislessici, il problema DSA potrebbe riguardare anche qualcuno di Voi.
Vi chiedo pertanto di fare un ulteriore sforzo per informarVi sui problemi che incontra un dislessico, e sulle possibili conseguenze che può avere la dislessia non riconosciuta e dovutamente trattata in età scolare: oltre al "fisiologico" abbandono scolastico può avere conseguenze sulla salute mentale dei ragazzi minandone fortemente l'autostima e portando i soggetti a fenomeni di depressione giovanile che possono sfociare, come è già successo, addirittura in fatti di cronaca nera, come, ad esempio, il suicidio, o a fenomeni di esagerata tensione nervosa che può portare al rifiuto totale delle istituzioni e direttamente a fenomeni di bullismo sia attivo che subito, o dipendenza da sostanze stupefacenti, questo in modo assolutamente indipendentemente dalla bontà dell'ambiente famigliare.
Vorrei rammentare che è necessario tornare indietro di due legislature per trovare le prime proposte di legge concernenti le difficoltà specifiche di apprendimento. I vostri predecessori hanno già lavorato su questi temi, ma senza mai arrivare al varo di una legge nazionale che ci tuteli sia in ambito scolastico sia in ambito lavorativo.
Questa lettera verrà spedita a tutti gli Onorevoli Parlamentari ai Senatori della Repubblica Italiana, alle segreterie dei Ministeri, ad altri addetti ai Lavori Pubblici. In copia sarà inviata anche ai vertici dell’Associazione Italiana Dislessia, ai maggiori media e testate giornalistiche locali e nazionali e ad alcune persone direttamente interessate al problema.

Certo che queste parole abbiano suscitato il Vostro interesse desidero ringraziarVi per il lavoro che state svolgendo in nome di tutti gli italiani e mi rendo disponibile fino da ora a qualunque chiarimento in merito i problemi di DSA quale dislessico grave ora completamente compensato e parificato.

Sicuro che queste mie parole non restino come foglia al vento ringrazio dell'attenzione e colgo l'occasione per porgere i più distinti saluti e per augurarvi buon lavoro.

Dott. Daniele Zanoni.

Bravo Daniele....



2 commenti:

anna ha detto...

grazie mille ho capito davvero molto....mi sei stato utile per mio figlio che ha 10 anni....dobbiamo lottare nn dobbiamo perderci d'animo...bacioni

anna ha detto...

grazie mille dott. zanoni sei stato molto utile per dar una mano amio figlio che ne ha 10 vorrei tanto poterti parlare